La potatura dell’ulivo è una delle pratiche più decisive per ottenere alberi sani e produttivi. Agire nel modo sbagliato non solo riduce l’efficienza della pianta, ma può gravemente comprometterne la produttività per diversi anni a seguire. Uno degli errori più comuni consiste nel fare tagli drastici e frequenti, soprattutto nella parte superiore della chioma, oppure nel “pulire troppo” l’interno dell’albero. Questi interventi, se eccessivi, squilibrano la pianta, rallentano la fruttificazione e aumentano la suscettibilità a malattie e stress fisiologici. Tagli troppo intensi stimolano la produzione di nuova vegetazione a scapito della produzione di olive, provocando un ciclo negativo che può portare a raccolti scarsi e alternanza produttiva.
Gli errori più diffusi: come evitarli
La potatura dell’ulivo non è una semplice questione di tagliare rami indiscriminatamente: richiede precisione, conoscenze agronomiche e un rispetto rigoroso dei tempi. Eliminare troppi rami, soprattutto in cima alla pianta, destabilizza il rapporto tra chioma e radici, provocando reazioni avverse nel metabolismo vegetale. Un altro errore molto frequente è la pulizia eccessiva dell’interno della chioma che, se praticata in modo errato, espone il legno alle necrosi e aumenta il rischio di attacchi patogeni.
Tra gli sbagli più gravi vanno segnalati:
- Taglio troppo severo: riduce la superficie fotosintetica ed espone la pianta a stress che rallentano la produzione di olive.
- Svuotamento della chioma: elimina i rami interni in modo eccessivo, impoverendo la struttura e aumentando la vulnerabilità.
- Potatura nel periodo sbagliato: intervenire quando l’olivo è vulnerabile, come tra ottobre e novembre, ostacola la ripresa e aumenta i rischi gelivi.
- Tagli radenti: porre il taglio troppo vicino al colletto compromette il flusso linfatico e apre vie alla penetrazione di funghi e batteri.
Per evitare questi errori, bisogna imparare a riconoscere la fisiologia della pianta e rispettarne il ciclo vegetativo.
La tecnica definitiva: il vaso policonico
Il vaso policonico è stato riconosciuto come il metodo più versatile ed efficace per la potatura produttiva dell’ulivo. Tale tecnica prevede la crescita di tre o quattro branche principali, orientate verso l’esterno, che formano la base della struttura. Salendo verso l’alto, la vegetazione viene gradualmente ridotta per favorire una chioma ampia e ben illuminata alla base, mentre la parte superiore rimane meno sviluppata.
Alcuni vantaggi della potatura a vaso policonico:
- Ampia esposizione alla luce: la chioma più aperta permette una migliore penetrazione dei raggi solari, fondamentali per la produzione di olive.
- Ventilazione ottimale: la disposizione dei rami facilita la circolazione dell’aria, riducendo i rischi di infezioni fungine e parassiti.
- Facilitazione nelle operazioni colturali: raccolta, trattamenti e potature successive risultano semplificate.
- Maggiore equilibrio tra vegetazione e fruttificazione: si mantengono attivi i rami produttivi e si riduce lo sviluppo di vegetazione sterile.
Come si realizza la potatura a vaso policonico?
La fase di formazione si concentra nei primi anni di vita della pianta, costruendo una chioma ordinata e ben distribuita. Si scelgono le branche principali che formeranno la struttura portante, rimuovendo i rami mal disposti, secchi o troppo vicini tra loro. Negli anni successivi, si procede alla potatura di produzione, con tagli moderati e continui per mantenere l’equilibrio tra crescita vegetativa e produttiva.
La regola d’oro è quella di “tagliare poco e spesso”: potature frequenti ma leggere sono preferibili a interventi drastici saltuari, che traumatizzano la pianta e riducono la produzione.
Il momento giusto per potare e il trucco segreto
Il periodo ideale per la potatura dell’ulivo coincide con il riposo vegetativo, ovvero sul finire dell’inverno, quando la pianta è meno vulnerabile agli sbalzi termici e alle infezioni. Effettuare la potatura troppo presto o troppo tardi espone i germogli e le ferite a danni da freddo e rallenta la capacità di cicatrizzazione.
Uno dei trucchi più efficaci, fondamentale per raddoppiare la produzione, è lasciare sempre una parte della freccia nel taglio della cima, invece di cimare completamente l’olivo. Questo favorisce una crescita equilibrata dell’intera chioma e mantiene attivi i rami produttivi alla base. Inoltre, tagliare in modo netto e inclinato, mai radente, preserva la salute dei tessuti e velocizza la cicatrizzazione.
Un altro segreto riguarda la gestione dei tagli grossi: vanno eseguiti sempre per primi, così si ha una visione della nuova struttura e si può procedere con i tagli di rifinitura. Utilizzare attrezzi sempre affilati e puliti riduce il trauma sulle piante e limita la trasmissione di patogeni.
Massimizzare la produzione: consigli pratici
Oltre alla scelta della tecnica e del periodo giusto, per raddoppiare la resa dell’ulivo, bisogna seguire pochi ma decisivi accorgimenti:
- Preservare i rami produttivi: non eliminare le branche che, pur basse o laterali, sono sane e ben illuminate. Sono spesso le più ricche di frutti.
- Equilibrio tra sviluppo vegetativo e produttivo: eliminare solo l’eccesso di vegetazione o i rami esauriti, mai quelli attivi.
- Migliorare l’esposizione solare: assicurare che tutta la chioma riceva luce diretta. I rami ombreggiati producono meno olive.
- Prevenire la diffusione di malattie: smaltire correttamente i rami potati e monitorare regolarmente lo stato di salute della pianta.
- Attenzione all’aspetto delle ferite: il taglio deve essere sempre netto e regolare, senza sbavature, per favorire la cicatrizzazione.
Seguendo queste indicazioni e adottando la potatura a vaso policonico come tecnica principale, si può aumentare sensibilmente la produzione senza alternanze negative e garantire la salute della pianta per lunghi anni.
La potatura come investimento nel tempo
La cura dell’ulivo attraverso una potatura sapiente rappresenta un vero investimento, sia in termini di qualità che di quantità della produzione. Gli studi agronomici confermano che l’approccio “meno è meglio”, con interventi mirati e rispettosi della fisiologia della pianta, è la strategia vincente. Evitare gli errori più comuni, scegliere le tecniche corrette e rispettare i tempi naturali di crescita consente di ottenere alberi robusti, resistenti e generosi nel raccolto.
In definitiva, la potatura dell’ulivo non è una semplice pratica agricola, ma un’arte che richiede conoscenza, pazienza e attenzione costante. Rispettare la struttura naturale della pianta, favorirne l’illuminazione e la ventilazione, evitare tagli traumatici e scegliere il momento giusto sono i principi che guidano verso una produzione abbondante, costante e di elevata qualità, contribuendo al benessere della Olea europaea e del territorio che la ospita.








